La punteggiatura,
è l’insieme dei segni grafici che ci permettono di capire il senso di una frase, la sua intonazione, per dividere periodi diversi e generare pause all’interno del testo, per facilitarne la lettura.
Un sinonimo di punteggiatura è “segni di interpunzione”.
La punteggiatura, dunque, in ogni lingua, ci è utile per poter capire al meglio il senso della frase, se non esisterebbe: sarebbe il CAOS. Le frasi potrebbero essere male interpretate, facciamo alcuni esempi…
La lista degli ingredienti farina lievito acqua frutta e zucchero
L anno appena trascorso è stato difficile da dimenticare
Mentre Roberto guarda la tv il cellulare è in ricarica sulla sedia il gatto dorme
Le frasi precedenti, risultano piuttosto confuse, senza l’uso di una corretta punteggiatura. Andiamo ora ad aggiungerla e osserveremo un’evidente miglioramento nella comprensione delle frasi.
Dunque, come osservato nella frase precedente, omettendo una parola o un segno grafico, il senso della frase puà cambiare totalmente. Quindi è possibile enunciare un’importante
REGOLETTA:
” al variare della punteggiatura, il senso della frase può cambiare completamente di significato, appare quindi essenziale, conoscere al meglio le basi della Punteggiatura per evitare di fare errori che possono rendere il messaggio incomprensibile o di difficile lettura e fraintendibile. “
Alcuni esempi che confermano tale enunciato:
- Scegli dove andremo in vacanza: mare, lago o montagna?; è totalmente diverso da Scegli dove andremo in vacanza mare lago o montagna senza punteggiatura si può comprendere che da una parte si possa andare sia al mare che al lago a pescare e nell’altro caso solamente in una baita in montagna vicino ad un’impianto sciistico.
- Vado a mangiare, nonna; è totalmente diverso da Vado a mangiare nonna poichè nel secondo caso si comprende che un bambino possa andare a cibarsi della nonna.
- Oggi piove, che sfortuna!; è totalmente diverso da Oggi piove che sfortuna poichè nel secondo caso non si comprende che la persona ha espresso un’esclamazione, magari dovuta al fatto che era da giorni che si preparava per un’uscita che ora è stata rovinata dalla pioggia.
La punteggiatura ha, quindi essenzialmente 5 funzioni principali:
Analizziamo, finalmente, ora i protagonisti della punteggiatura italiana, con una rassegna completa dei differenti casi particolari e le regole che consentono una scrittura fluida e comprensibile di un testo. Esempi e schemi semplici aiutano anche una più facile memorizzazione del tema 🙂
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per dare un’interruzione decisa
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nelle abbreviazioni
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nelle sigle ( o acronimi)
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talvolta è abusato, ad esempio nel settore giornalistico, al posto della virgola o punto e virgola.
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in presenza di elenchi, enumerazioni
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nelle descrizioni fisiche, geografiche….
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prima o dopo un’apposizione
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nelle proposizioni incidentali, la virgola può contrassegnare il semplice inciso costituito da una congiunzione, oppure isolare strutture complesse
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prima (o anche dopo) un vocativo assoluto, quando cioè ci si rivolge a qualcuno interpellandolo
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per separare una proposizione principale da una coordinata introdotta dalle congiunzioni ma, tuttavia, però, anzi
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per separare una proposizione principale da una proposizione subordinata introdotta da anche se, per quanto, poiché, benché, giacché, sebbene, quando, mentre
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con le proposizioni relative, in alcuni casi, la virgola svolge una funzione distintiva e la sua presenza o assenza modifica il senso di una frase, distinguendo una relativa restrittiva da una relativa esplicativa.
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utile a separare tra loro 2 o più periodi
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negli elenchi di elementi formati da parole che sono accompagnate da apposizioni, ovvero nomi che determinano caratteristiche o proprietà particolari, quindi anche per alcune descrizioni
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al posto della , per evitare fraintendimenti o creare effetti stilistici particolari.
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i discorsi diretti
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un’elenco( quando c’è la funzione di apposizione)
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per citazioni
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come congiunzione
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per spiegare un concetto.
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quando si pone una domanda o una richiesta, spesso con toni gentili
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per mettere in maggiore evidenza un’affermazione( spesso una domanda), una frase o un’espressione che ha lasciato di stucco o che ci ha sorpreso( usato in combinazione con il punto esclamativo)
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E’ solitamente usato negli spot televisivi, nella pubblicità, nei fumetti o nei messaggi.
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nelle frasi( proposizioni) esclamative
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con il complemento esclamativo o le esclamazioni
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negli elenchi di elementi formati da parole che sono accompagnate da apposizioni, ovvero nomi che determinano caratteristiche o proprietà particolari
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al posto della , per evitare fraintendimenti o creare effetti stilistici particolari.
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nelle parole tronche con più di una sillaba( carità, virtù…)
- nelle parole tronche formate da più parole, l’ultima pche sarebbe scritta senza accento( ventitrè, trentatrè, nontiscordardimè…)
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nei monosillabi che potrebbero essere pronunciati erroneamente in bisillabi( più, può, ciò, già, giù)
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nei monosillabi( nella forma di verbi, avverbi, pronomi o congiunzioni) per distinguerli da altre parole( dà, è, là, nè, sè.sì, tè…)
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è consigliabile utilizzarlo quando una stessa parola deve essere pronunciata con intonazione differente( prìncipi e princìpi).
- gli articoli, lo se è seguito da vocale, l’elisione è obbligatoria / la se e una sono seguiti da vocale, generalmente l’apostrofo è utilizzato ma non è obbligatorio / è molto raro e sconsigliabile usare l’elisione con articoli plurali: gli davanti a parole che cominciano con i e con l’articolo le davanti a parole con vocale iniziale;
- i pronomi personali lo – la – mi – ti – ci – si – vi – ne – ve
- le preposizioni articolate dello – nello – di
- agli aggettivi, numerali – cardinali – ordinali
- con questo – quello – alcuna – quanto – poco (po’).
Si utilizza anche in alcuni casi particolari nei quali si elimina la vocale finale della prima parola:
- non si elimina la vocale iniziale, un’esempio ravvedersi, ri + avvedersi
- nella composizione parole con suffisso, eleganza, elegante + -anza.
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si vuole dare l’idea che si riprende un discorso iniziato precedente o che sarà ripreso in seguito
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si segnala la presenza di una parole che può risultare volgare, scomoda o poco apprezzata( precedono o seguono l lettere censurate)
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si vuole riprodurre andamento della lingua parlata
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nelle citazioni di testi, spesso posti tra parentesi quadre
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si prepara un gioco di parole.
asterisco
( * )
- utile a richiamare delle note a margine della pagina o a fondo pagina
- ad indicare una mancanza o lacuna, anche volontaria per nomi o concetti che non vengono citato
- viene preposto a una parola per indicare che non esistono prove documentate della sua esistenza, ma si tratta di una forma deducibile soltanto in via ipotetica
- evitare uso generalmente maschile/sessista della lingua
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precede una frase che non è comunemente accettata dalla grammatica, che non ne segue le canoniche regole
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per distanziare gli elementi della frase.
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unire 2 elementi di una parola composta( aggettivo + aggettivo, nome + nome…)
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segnare l’interruzione di una parola andando a caporiga
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la citazione di un discorso diretto, prima e dopo.
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unire 2 parole( aggettivo + aggettivo, nome + nome…) strettamente correlate come nomi autostrade, dizionari
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formare parole con prefissi( come anti- )
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andare a capo riga, quando si deve spezzare una parola tra 2 sillabe
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indicare intervalli di tempo, con numeri, sia cifre che in lettere, e date( come un’eventi, gli anni in cui visse una persona…)
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le parole onomatopeiche
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per dividere le opere di un’autora durante la bibliografia di un libro o testo.
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per separare gruppi di cifre, nelle dat
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per un’alternanza di possibilità
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per mostrare la suddivisione in versi di canzoni e poesie
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nella forma e/o.
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consentire ampliamento del discorso, con commenti, un’inciso
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aggiungere una precisazione.
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fornire una spiegazione tecnica o per un commento dell’autore
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per indicare delle omissioni nelle citazioni
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Introdurre una nuova parentesi in una frase già integrata in una parentesi.
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racchiudere un discorso diretto « »
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delimitare una citazione « »
- delimitare un discorso interno ad una citazione si usano “ ”
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introdurre il titolo di un giornale, libro all’interno di un testo scritto “ ”
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per evidenziare o segnalare un termine particolare o una frase significativa “ ” ‘ ’.
Al termine di questa carrellata di esempi, mi auguro che questo articolo possa essere risultato utile a quanti in questo momento stiano studiando l’italiano, vi invito a visitare altri interessanti articoli presenti sul blog e nello stampare o provare le conoscenze attraverso i seguenti link. Se vi è piaciuto il blog, e l’articolo, sarebbe apprezzata una condivisione, con la quale si potrebbe aiutare un maggior numero di persone.
Qui alcuni esercizi, quiz e test: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10